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Audio surround - l' Home Cinema (1a parte)

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Dalla fascetta di un DVD si possono ottenere importanti informazioni sull’audio utilizzato, sul numero di colonne sonore disponibili (il massimo accettato dallo standard è 8), sul tipo di traccia e codifica audio. Oggi il DVD non è più la massima espressione tecnologica: Blu-ray e HD DVD, assicurando uno spazio disponibile maggiore, possono ospitare audio multicanale non compresso e di qualità nettamente superiore. Ma DVD rimane comunque un prodotto da non sottovalutare, grazie all’utilizzo costante dell’audio multicanale, grazie a codifiche audio che, pur con perdita di dati (lossy), assicurano comunque una qualità tutt’altro che disprezzabile.

Le codifiche maggiormente utilizzate dai DVD sono Dolby Digital e DTS, entrambe capaci di superare i limiti della stereofonia spingendosi al 5.1 e oltre: per poterne usufruire è necessario un apposito decoder, che può essere integrato nel lettore DVD o nell’amplificatore AV. Se questo era un problema agli albori della tecnologia DVD, oggi tutti gli amplificatori intergrati per Home Cinema integrano un decoder Dolby Digital e DTS, rendendo di fatto inutile quello presente nel player.

Oltre alla codifica utilizzata bisogna prestare particolare attenzione al numero di canali utilizzati: le tracce audio dei film possono essere mono, stereo, stereo surround (i canali sono sempre due, sinistro e destro, ma un apposito decoder ne ricava anche un canale centrale e uno posteriore) e 5.1 (con sei canali totalmente indipendenti). Oltre il 5.1, che può essere Dolby Digital o DTS, esistono le codifiche “estese” (6.1), che richiedono un apposito decoder e un impianto con un congruo numero di canali e diffusori a disposizione: quella di Dolby si chiama Dolby Digital EX e aggiunge alla versione 5.1 un canale centrale posteriore, mentre quella di DTS si chiama DTS-ES e si suddivide in due versioni, Matrix e Discrete. La differenza riguarda proprio il canale centrale posteriore, il cui segnale viene ricavato da quello dei due posteriori nel DTS-ES Matrix (il principio di funzionamento è molto simile a quello del Dolby Pro-Logic) ed è invece totalmente indipendente dagli altri nella versione Discrete. HD DVD e Blu-ray Disc supportano poi le codifiche Dolby Digital Plus, Dolby TrueHD e DTS-HD, capaci di raggiungere l’imponente vetta dei 7.1 canali indipendenti.
Per naturali esigenze di compressione, le colonne sonore dei film sono trattate con appositi algoritmi che mirano a ridurre in modo consistente il “peso” dell’audio senza comprometterne la qualità sonora. Tra questi, il più diffuso in assoluto è il Dolby Digital, ma anche il DTS, una volta esclusiva di pochi e selezionati titoli, sta assumendo sempre maggiore importanza e diffusione. Altra possibilità è l’MPEG Multichannel, abbandonato da tempo, e il PCM (Pulse Code Modulation) non compresso, che assicura la massima qualità sonora ma è limitato alla stereofonia (nel DVD Video) e “pesa” parecchio in termini di banda (1.536 kbps) e spazio occupato su disco. Il formato PCM viene quindi usato soprattutto nei DVD musicali, laddove spesso c’è una sola traccia audio.

A causa dello spazio disponibile, nel DVD il formato video più comune è il Dolby Digital 5.1 con bitrate di 384 o 448 kbps, sensibilmente più “leggero” (ma anche di qualità leggermente inferiore) al DTS, disponibile in versione “half-rate” da 768 kbps e intera da 1.5 Mb/s. L’ipotesi del DTS “full-rate” è impiegata, per evidenti motivi di spazio e banda occupata, in una ristretta selezione di titoli. Il PCM stereo, come anticipato, è usato praticamente solo dai titoli musicali.

La situazione è molto diversa se si tratta di Blu-ray Disc o HD DVD (anche se ormai fuori produzione): lo spazio nettamente più ampio (rispettivamente 30 e 50 GB) rende possibile l’utilizzo di codifiche molto “pesanti” ma dalla qualità sensazionale, come il PCM non compresso a 5.1 canali (il bitrate dipende dalle informazioni e dai campionamenti, ma è tutt’altro che infrequente un PCM da 9.6 Mb/s), il DTS-HD Master Audio, codifica senza perdita di qualità rispetto al master originale, e Dolby TrueHD, anch’esso lossless (senza perdita) a garanzia di una qualità senza precedenti. Ma come detto, queste ultime opzioni non sono purtroppo percorribili con il DVD “standard”.

(fine 1a parte)
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Torna la radio Brionvega, web, DAB e iPhone

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Torna la radio Brionvega, web, DAB e iPhone

Lo storico marchio italiano si riaffaccia sul mercato con una nuova radio che guarda al futuro, ma con la promessa di strizzare un occhio anche al passato. 
La Radio TS 522 di Brionvega è stata oggetto di culto negli anni 60, e ha già rivissuto una seconda giovinezza gli anni scorsi grazie ad un restiling in chiave moderna che ne ha mantenuto inalterato l'antico fascino. Brionvega però è pronta a spingersi oltre, e ha convocato la stampa per il 7 Ottobre per il lancio della nuova Radiocubo.
Il design è ovviamente ancora ignoto (quello della foto è la versione attuale FM), ma l'invito parla di tecnologia dentro un design intramontabile quindi molto probabilmente avrà subito solo pochi ritocchi. La parola chiave però è tecnologia: la nuova Radiocubo sarà infatti un sistema audio completo con radio FM, radio internet, telecomando e anche tuner DAB/DAB+. Radiocubo strizza anche l'occhio al mondo Apple, con una docking iPod / iPhone. Restiamo quindi sintonizzati sul 7 di ottobre: riuscirà lo storico marchio a creare una terza versione full digital del famoso oggetto di culto?
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